Le origini della psicologia

La psicologia si sviluppa tardi, infatti il primo laboratorio psicologico 

è stato creato dal fisiologo Wilhelm Wundt nel 1879.

                                                                              

Wilhelm Wundt e alcuni collaboratori a Lipsia                             

nel primo laboratorio di psicologia.                           

Ci sono due motivi che hanno causato il tardo sviluppo della psicologia:

--> non si aveva un bisogno istantaneo di uno scienziato 

che si occupasse della mente umana, 

poiché "fare psicologia" era un qualcosa di quotidiano. 

Quando le persone raccontano dei loro desideri o 

spettegolano sui comportamenti di un conoscente 

esse stanno "facendo psicologia".

--> ciò che è da osservare, i processi psichici e mentali 

che non sono visibili se non attraverso l'introspezione.

L'introspezione era il metodo utilizzato da Wundt 

e consisteva nel "guardarsi dentro".

Ma il metodo introspettivo ha anche dei difetti...

• è complesso essere oggetto di osservazione e osservatori senza variare ciò che si osserva, proprio per questo si rischia di semplificare o cambiare quello che avviene realmente nella psiche.
• non è sicuro che possiamo auto-comprendere le cose che capitano nel nostro cervello.

Collegandoci proprio a questo secondo punto Sigmund Freud introdusse più avanti il concetto di inconscio, cioè aspetti di cui non siamo consapevoli all'interno della nostra psiche.

Il rapporto tra corpo e mente

C'è una posizione che considera mente e corpo distinti, essa venne anticipata da Tommaso D'Aquino che considerava lo spirito la forma che da vita al corpo, questo era detto dualismo.

Al contrario il fisicalismo considera lo spirito una manifestazione del corpo.

Empiristi e razionalisti

• per gli empiristi come John Locke e David Hume l'esperienza era alla base della formazione intellettuale.
• i razionalisti invece consideravano le conoscenze universali e matematiche come indipendenti dall'esperienza esterna, di questi faceva parte Goffried Wilhelm Leibniz.